Agosto 2005
A sessant’anni sono quasi arrivato
abbastanza in forma e poco acciaccato
qualche ruga non deve preoccupare
è il corso della vita che non si può fermare.
Fare il bandista mi da soddisfazione
ed in particolar con la direzione.
Durante l’ultima sfilata
pensavo a la persona amata
e quando giunto sul più bello
ho saltato il ritornello.
Se qualche brano non riusciam a fare
bisogna provare, studiare, provare
ed infatti è cosa di ieri
aver eseguito “L’ITALIANA IN ALGERI”.
Se veniamo interpellati
ci diciamo fortunati
ma dobbiam far divertire
chi ci viene e stà a sentire.
Siam la banda cittadina
e suoniamo alla mattina
questo in fondo è cosa vera
che suoniam meriggio e sera.
Se facciam la processione
non facciamo confusione
così pur nella sfilata
evitiamo la pedata.
Una cosa mi stà a cuore
i libretti per favore
dopo appena averli usati
agl’addetti vanno dati
che sia CHIECO, CONTE o …. PIETRO
non portateveli dietro.
E se al servizio funebre
il suonar è un poco lugubre
noi pensiamo di suonare
quel che conta è incassare,
con un po’ di serietà
questa in fondo è la realtà.
Alla fine dei servizi
non vi sono pregiudizi
se volete far casino
che sia sano ed un po’ genuino.
Pei concerti vi son prove
che l’inizio è a ore nove
per qualcun che vuol tardare
non mi facci incazzare.
Sempre “prove” è l’argomento
e qui giunge lo sgomento
fra risata e chiacchierata
l’incazzata è assicurata.
La divisa va curata
con camicia ben stirata
così pure il cappello
la cravatta ed il borsello.
Nella storia della banda
c’è qualcuno che comanda
e fra trombe e sax contraldi
qui da noi c’è il buon RINALDI,
con il flauto e bombardone
che dirige haimè è ODDONE.
Ed infine devo dire
una cosa per finire
quando squilla il cellulare
è perché dobbiam suonare
e se poi veniam chiamati
da BAGLIANO o da FOSSATI
noi risponderemo sì
perché noi del C.B.C.
LAVORIAM SEMPRE COSI’!
Lascia un commento